Come emerge da tanti esempi concreti, da tante analisi autorevoli e dalle decisioni di investitori istituzionali e fondi di private equity, investire nelle questioni di sostenibilità non è più un semplice trend, ma porta sia dei benefici indiretti sul lungo-termine difficilmente quantificabili, sia benefici tangibili e misurabili.

Nell’analisi dei costi e benefici pubblicata dall’EFRAG1 insieme ai nuovi Standard di sostenibilità per le PMI così come in altre analisi di esperti del settore sono evidenti e quantificabili i vantaggi per le PMI che decidono di redigere il proprio Report di Sostenibilità:

In aggiunta per quanto riguarda i benefici indiretti questi risultano difficilmente quantificabili poiché dipendenti dalle caratteristiche del contesto e dal settore in cui un’azienda opera.

Tra questi benefici si evidenziano:

Note:

  1. Fonte: EFRAG 2024, Cost-benefit analysis on VSME
  2. Fonte: CRIF 2024, ESG Outlook
  3. Fonte: Benigno Pizzutto 2021, Shared Value ed Enterprise Value

Il 17 dicembre 2024 l’EFRAG, ente incaricato dalla Commissione Europea di redigere standard omogenei di sostenibilità per le imprese europee, ha terminato la sua fase di consultazione pubblicando gli standard definitivi per le PMI, i VSME, Voluntary Standard for non-listed micro, Small, Medium Enterprise1. L’importanza di questo lavoro è evidente se si pensa al perimetro di imprese europee che saranno potenzialmente impattate da questi standard, pari al 99,8% delle imprese totali europee e in temini assoluti circa 32 milioni. Il testo definitivo è stato completamente rivisto rispetto alla precedente bozza, recependo le richieste di semplificazione avanzate dalle PMI coinvolte nella fase di consultazione e diventando così un investimento alla portata di tutte le imprese a prescindere dalla dimensione.

La struttura degli standard è infatti, oltre che coerente con gli standard ESRS per le grandi imprese europee, modulare: si compone di due moduli distinti, il Basic Module e il Comprehensive Module, impostati per rispondere a diverse esigenze di rendicontazione e diversi livelli di complessità.

Il contenuto di questi due moduli è stato designato per contenere il numero minimo di informazioni per soddisfare le richieste di tutti i partner delle PMI (banche, grandi clienti, investitori). In particolare:

Un’ulteriore elemento da sottolineare è Il principio fondamentale che ha determinato la semplificazione necessaria per rendere accessibili questi standard a tutte le imprese ovvero la sostituzione dell’analisi di materialità con il principio di rilevanza condizionale. Più nello specifico le PMI dovranno rendicontare solo le informazioni che ritengono applicabili al loro contesto pubblicando sole le politiche e le azioni che un’impresa ha in essere o che sta pianificando, omettendo quelle informazioni che non ritiene rilevanti o che non riesce a reperire, non essendo obbligata a farlo.

A fronte del nuovo contesto, i nuovi standard VSME rappresentano ora uno strumento semplificato per abilitare le PMI ad un accesso facilitato alla finanza sostenibile e che aiuta le imprese ad intraprendere il viaggio che porta alla transizione verso un futuro più sostenibile. Ora che l’ostacolo dell’accessibilità è stato superato, rendicontare le performance di sostenibilità diventa anche per le PMI una scelta di business, che rischia di avere degli impatti significativi sul medio-lungo termine.

Nota:
1. Fonte: EFRAG, 2024, Standard VSME

Come sottolinea il documento1 di ricerca del CNDCEC (Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili) la nuova forma di rapporto banca-impresa prospettata dalle Linee Guida EBA-GL Lom (Guidelines on loan origination and monitoring) relative alla concessione e al monitoraggio dei prestiti, nonché la nuova filosofia alla base del Codice della crisi e dell’insolvenza, pongono al centro dell’attenzione la necessità dell’elaborazione di un’adeguata informativa economico-finanziaria, storica e prospettica, qualitativa e quantitativa, da parte dell’impresa.

A tal riguardo, le PMI sono chiamate a strutturarsi per pianificare e programmare al meglio le proprie attività operative, dotandosi di strumenti adeguati alla propria natura e dimensione. Pare necessario, dunque, andare oltre il mero dettato della normativa civilistica e superare gli obblighi legati ai soli adempimenti previsti dal regime contabile e fiscale dall’impresa.

In seguito alle novità regolamentari e legislative introdotte nel corso degli ultimi anni, infatti, è emersa in maniera sempre più significativa la necessità di una visione forward-looking e di un monitoraggio costante e più ampio delle dinamiche aziendali, che richiede a tutte le PMI l’elaborazione di bilanci infrannuali, budget e business plan, ampliando costantemente le informazioni da veicolare agli interlocutori del sistema finanziario. Nell’allegato 2 del documento dell’EBA sugli Orientamenti in materia di concessione e monitoraggio dei prestiti si stabilisce una specifica documentazione di cui dovrebbero disporre gli enti finanziari per una corretta valutazione del merito creditizio e del profilo di rischio delle imprese finanziate. Al punto 6 si cita infatti la necessità di “proiezioni finanziarie affidabili e realistiche (stato patrimoniale, conto economico, flusso di cassa) sulla capacità dell’impresa di restare solvibile”.

Questi modelli previsionali, oltre ad essere necessari al sistema bancario per determinare la capacità di ripagare i debiti di un’impresa, sono fondamentali soprattutto per le PMI per settare degli obiettivi e riuscire a pianificare al meglio le azioni necessarie per raggiungerli. Questi, se uniti ad un monitoraggio costante degli scostamenti, garantiscono una gestione dell’impresa più consapevole e un processo decisionale ottimizzato.

In definitiva, attraverso l’elaborazione e la comunicazione di un adeguato set informativo, che comprenda elementi economico-finanziari di tipo quantitativo sarà possibile, oltre che ottimizzare la gestione strategica dell’azienda dall’interno, rafforzare il rapporto banca-impresa, migliorando l’accesso al credito e il costo della provvista finanziaria, grazie a una riduzione delle asimmetrie informative che spesso minano il rapporto tra l’azienda e i suoi stakeholder.

Note:
1. Fonte: CNDCEC 2023, L’informativa economico-finanziaria e la bancabilità per le PMI